La duplicazione della parcella tra avvocati in un pool difensivo: i dettagli della legge
Maria Mirella De Martiis
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09 gennaio 2023
Caino, il soggetto imputato in un processo legale, si rivolge a uno studio legale composto da un gruppo di avvocati per essere difeso. Ogni avvocato nel suo pool di difesa lavora sempre insieme, partecipando ad ogni fase della causa: dalla stesura degli atti alla partecipazione alle udienze.
Dopo aver vinto la causa e aver compiuto tutte le attività necessarie come pattuito, c'è una questione di spese legali e tasse che Caino deve considerare. In particolare, deve valutare il costo totale che deve essere pagato nei confronti degli avvocati.
Quanto corrispondere agli avvocati?
Se Caino e il suo studio hanno pattuito di applicare i compensi previsti dai parametri forensi e tali compensi dovrebbero ammontare a 5000 euro, la questione che sorge è: quanto deve essere corrisposto ai propri avvocati? 5000 euro o 10000 euro?
Secondo una regola stabilita negli anni Trenta e ribadita in successive occasioni, il principio prevede che a ciascun difensore spettano i compensi solo per le attività specificatamente svolte dall'avvocato, se vi è più di un difensore presente nel pool. Ad ogni avvocato è richiesta la richiesta del pagamento per le eventuali attività personalmente compiute.
La parcella duplicata?
Tuttavia, quando gli avvocati lavorano insieme in modo collaborativo, ogni avvocato può richiedere il compenso pieno per tutte le attività svolte. Questo, in alcuni casi, può portare alla duplicazione dei costi. In altri termini, se ci sono due avvocati impegnati nella difesa di Caino, entrambi possono chiedere al loro cliente il compenso pieno per ogni attività svolta. Tuttavia, la legge prevede che nella determinazione del compenso del sostanziale compenso che deve essere pagato dal soccombente, solo un avvocato viene preso in considerazione.
La regola è espressamente prevista dall'articolo 8, comma 1, del decreto ministeriale 55 del 2014. Secondo la legge, ogni avvocato ha diritto di richiedere il compenso per le attività che ha svolto, tuttavia, nella liquidazione a carico del soccombente, viene computato solo il compenso di un solo avvocato.
Questo significa che l'importo della parcella può moltiplicarsi, quanto ai compensi, per il numero di difensori in questione. In altre parole, se Caino deve recuperare 5000 euro da un'altra parte, dovrà pagare complessivamente 10000 euro ai propri due avvocati.
La Corte d'appello di L'Aquila e la Corte di Cassazione hanno recentemente ribadito questa regola, sottolineando la necessità di essere consapevoli di questa norma. Naturalmente, le parti del contratto di patrocinio possono anche pattuire una regola diversa nel caso di mandato conferito a più difensori.
In conclusione, è fondamentale che i clienti si informino in modo corretto per valutare le spese e le conseguenze finanziarie della scelta del proprio studio legale nel caso di un pool difensivo.
Autore
Avvocato Maria Mirella De Martiis
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